Quando si parla di opere pubbliche non si può non citare il MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico). Si tratta di un sistema innovativo progettato per proteggere la laguna di Venezia dagli effetti delle maree eccezionali e delle inondazioni, altresì detti dagli autoctoni “acqua alta”.
La struttura rappresenta uno dei più grandi e complessi interventi di ingegneria idraulica al mondo, ed ha richiesto decenni di progettazione e realizzazione.
La struttura del MOSE
Il MOSE è composto da una serie di barriere mobili collocate nei tre punti di accesso tra la laguna di Venezia e il mare Adriatico: le bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia. Queste barriere sono progettate per entrare in funzione durante le maree eccezionali, impedendo al mare di invadere la laguna.
Componenti Principali
- Barriere mobili:
- Le barriere mobili sono costituite da 78 paratoie, suddivise tra le tre bocche di porto.
- Ogni paratoia è una struttura metallica cava a forma di cassone rettangolare, lunga circa 20-30 metri, alta 3-5 metri e larga 20 metri.
- Queste paratoie, normalmente immerse sul fondale marino, vengono riempite d’aria quando necessario, sollevandosi per bloccare il flusso d’acqua dal mare verso la laguna.
- Cerniere e sistemi d’ancoraggio:
- Le paratoie sono ancorate al fondale tramite robuste cerniere in acciaio, che consentono un movimento controllato durante l’attivazione e il ritorno in posizione.
- Casse di alloggiamento:
- Le paratoie sono collocate all’interno di casse in cemento armato situate sul fondo delle bocche di porto. Questi alloggiamenti proteggono le paratoie quando non sono in uso.
- Edifici tecnici e sistemi di controllo:
- L’intero sistema è gestito da edifici tecnici situati vicino alle bocche di porto. Qui si trovano i sistemi di pompaggio, i compressori d’aria e i pannelli di controllo che regolano l’attivazione delle paratoie.
- Interventi collaterali:
- Oltre alle barriere, il MOSE include opere di rinforzo delle sponde, dighe e bacini di carenaggio per la manutenzione delle paratoie.
La storia del MOSE: dalla visione alla realizzazione
Origini e motivazioni
Il progetto MOSE è stato concepito negli anni ’70, quando l’acqua alta stava diventando un fenomeno sempre più frequente e devastante per Venezia. L’evento emblematico è l’alluvione del 1966, che ha causato danni gravissimi alla città e ai suoi tesori culturali, evidenziando l’urgenza di un intervento strutturale per proteggere la laguna.
Nel 1984, il Consorzio Venezia Nuova, concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha avviato i primi studi e test sperimentali per definire la fattibilità di un sistema di difesa mobile. Da qui, il progetto si è evoluto attraverso decenni di ricerche, dibattiti politici e perfezionamenti tecnici.
Fasi di realizzazione
- Progettazione e test:
- Tra gli anni ’80 e ’90 sono stati realizzati modelli in scala e test sperimentali per valutare la capacità delle barriere mobili di resistere alle condizioni marine e di svolgere efficacemente la loro funzione.
- Avvio dei lavori:
- La costruzione è iniziata nel 2003, con interventi preliminari come la preparazione dei fondali e la costruzione delle casse di alloggiamento.
- Sviluppo tecnologico:
- Durante i lavori, sono state applicate tecnologie avanzate per garantire la precisione dell’installazione e la durata delle paratoie in condizioni di immersione continua.
- Ritardi e controversie:
- Il progetto ha affrontato numerosi ritardi dovuti a complessità tecniche, modifiche al design e scandali legati a corruzione e gestione finanziaria.
- Primo test operativo:
- Nel 2020, il MOSE è stato attivato per la prima volta con successo, dimostrando la sua capacità di proteggere Venezia da un evento di acqua alta eccezionale.
Il progetto alla base del MOSE
Il MOSE è stato progettato per rispondere a una sfida complessa: conciliare la protezione della laguna con il mantenimento del delicato equilibrio ambientale e culturale di Venezia. Il progetto mira a:
- Proteggere Venezia dalle maree estreme: Impedendo che le acque del mare invadano la città, il MOSE contribuisce a preservare edifici storici, piazze e infrastrutture urbane.
- Garantire la navigazione: Le bocche di porto devono rimanere operative per consentire il passaggio delle navi, un aspetto cruciale per l’economia locale.
- Minimizzare l’impatto ambientale: Nonostante le critiche, il progetto ha cercato di limitare l’impatto sulla biodiversità della laguna.
Il funzionamento del MOSE
Il MOSE entra in funzione quando il livello del mare supera i 110 cm rispetto al livello medio della laguna, soglia oltre la quale l’acqua alta inizia a sommergere Venezia. Il processo di attivazione segue queste fasi:
- Monitoraggio: I centri di controllo monitorano costantemente le previsioni meteo-marine.
- Preparazione: Quando è prevista un’alta marea significativa, le paratoie vengono preparate per l’attivazione.
- Sollevamento delle barriere:
- Le paratoie vengono riempite di aria compressa, causando il loro sollevamento verso la superficie. Questo processo richiede circa 30 minuti.
- Una volta sollevate, le barriere formano un ostacolo continuo contro l’ingresso dell’acqua dal mare.
- Ripristino:
- Terminata l’alta marea, le paratoie vengono svuotate dall’aria e tornano nei loro alloggiamenti sul fondale, ripristinando la normale circolazione dell’acqua tra mare e laguna.
Sfide e critiche
Nonostante il successo del primo test operativo, il MOSE ha affrontato diverse critiche. Il progetto ha superato i 6 miliardi di euro, e inoltre alcuni studi indicano che il MOSE potrebbe alterare l’ecosistema lagunare, compromettendo la biodiversità locale. In più, la manutenzione delle paratoie e degli altri componenti è costosa e tecnicamente impegnativa.
Il MOSE è un’opera ingegneristica straordinaria, e speriamo di aver dato un’idea della sua complessità e delle sfide che porta con sé, comprensive dell’impatto non sempre positivo sull’opinione pubblica.